Internet Archive, la più grande biblioteca di internet viola il diritto d’autore

Internet Archive, la più grande biblioteca di internet viola il diritto d’autore

Internet Archive, la più grande biblioteca di internet viola il diritto d’autore


Ho interpellato diverse persone su entrambi gli schieramenti del dibattito, per capire meglio le loro posizioni. Ho passato ore e ore al telefono, sentendomi come un bambino che ascolta i suoi genitori divorziati mentre si lamentano l’uno dell’altro.

Dibattito polarizzato

Una cosa importante da capire in merito al conflitto in corso è che gli ebook e i libri fisici vengono venduti alle biblioteche con modalità diverse. A differenza dei libri fisici, gli ebook vengono concessi in licenza alle biblioteche, che quindi non ne sono proprietarie. Ogni editore può impostare come meglio crede le licenze, che in alcuni casi sono a tempo determinato, mentre in altri vengono rinnovate in base al numero di prestiti. Rispetto a una copia cartacea, mantenere in circolazione un ebook può costare molto di più alle biblioteche. Comprensibilmente, molti bibliotecari ritengono che queste condizioni rappresentino uno sfruttamento. La bibliotecaria accademica Caroline Ball, che vive nel Regno Unito, mi ha raccontato che in un caso un libro di testo di economia sarebbe costato alla biblioteca dove lavora 16mila sterline (oltre 18mila euro) per un solo anno. Secondo Ball, la recente sentenza avrà effetti disastrosi per le biblioteche, poiché si schiera dalla parte delle case editrici che impongono questi onerosi accordi di licenza: “È riprovevole“, dice.

Edward Hasbrouck, scrittore, giornalista indipendente e volontario della National Writers Union, non la pensa allo stesso modo. Al contrario: è entusiasta della sentenza. Hasbrouck sostiene che il giudice abbia preso la decisione giusta e che Internet Archive (che ha sede a San Francisco) abbia l'”atteggiamento tipico della Silicon Valley, che se ne frega delle leggi“. Lo scrittore trova offensivo attribuire alla sentenza la responsabilità degli accordi di licenza ingiusti: “Di fatto, Internet Archive ha cercato di imporci le proprie condizioni di licenza, quindi ebook gratuiti“, commenta. Hasbrouck aggiunge che spesso gli scrittori più anziani con grandi cataloghi sono i più colpiti dalla perdita di accordi di licenza per gli ebook.

Anche l’amministratrice delegata della Authors Guild, Mary Rasenberger, considera la sentenza una vittoria per gli scrittori. Quando le ho chiesto se un maggior numero di persone che prendono in prestito i libri della biblioteca online possa davvero incidere in modo sostanziale sul guadagno degli scrittori, Rasenberger mi ha risposto che secondo lei è proprio così: “È straordinario che, con l’aumento del prestito degli ebook nelle biblioteche, sia diminuito il reddito degli editori e degli autori” (a sostegno delle sue affermazioni, Rasenberger dice di aver consultato i dati di un editore, che però non ha condivisi con Wired US).



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di Kate Knibbs www.wired.it 2023-04-04 04:30:00 ,

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